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Monte Cappucciata

Sul Monte Cappucciata per guardarsi dentro

  • Articolo pubblicato:4 Novembre 2022
  • Categoria dell'articolo:Azione!

L’estate 2022 è volata, ansimante, sospesa, protesa dalle incertezze di un futuro talmente intrigante da voler esser vissuto, come scuola e lavoro che, prima del solito, sono tornati a bussare alle nostre vite.

Per questo l’abbiamo salutata con un’escursione sul Monte Cappucciata, la terrazza d’Abruzzo a 1800mt, per alzarci al di sopra delle nostre esistenze e osservare noi stessi oltre che il panorama. 

Arrivati a Villa Santa Lucia, il paesino situato poco sotto il percorso dal quale abbiamo scelto di partire, sfruttiamo le antiche cannelle della fonte paesana per ricaricare le borracce con della buona acqua di montagna, non dimenticando di controllare per l’ultima volta l’occorrente utile alla buona riuscita dell’esperienza. Meteo impeccabile a detta delle previsioni ma non ci lasciamo illudere lo stesso, essendo appena finita una forte perturbazione. Non sottovalutando niente allora, alleggeriamo gli zaini senza essere faciloni però: freddo, vento, sudore o stanchezza possono essere micidiali in queste situazioni estremamente variabili. Non possiamo prevedere niente, ma possiamo prevenire.

Monte CappucciataFatto ciò, zaino in spalla e si parte in direzione della “Madonnina Capo di Serra”, prima meta da raggiungere. Il tragitto, non dei più bucolici poiché battuto da vetture, è stato tuttavia molto interessante, visto il panorama e la difficoltà mentale: propria la sua caratteristica monotona ha fatto più volte scoraggiare il gruppo rallentandolo, rappresentando una vera e propria prova di resistenza che ad ogni tornante disilludeva dalla fine. Dopo due ore di cammino, troviamo finalmente ristoro alle spalle della Madonnina di Capo di Serra, che ci accoglie in una vallata mozzafiato. Il piacere del momento viene bruscamente interrotto da un peggioramento del meteo: raffiche di vento spostano in pochi minuti nuvole pericolose sopra le nostre teste, tanto da fiaccare la grinta del gruppo a completare l’ascesa. Scendere ora, seguendo l’istinto, sarebbe più pericoloso che rimanere, rischiando di beccare in pieno la tempesta senza avere ripari. Rinsaldato l’obiettivo e la grinta, allora, e trovato riparo sotto la piccola tettoia della Madonnina, confermiamo i buoni propositi di alcuni: la perturbazione ci ha fatto solo uno scherzetto, facendoci assaggiare un colpo di coda senza precipitazioni e rischiarando il cielo con le ultime violente raffiche di vento. 

L’inverno insomma ci ha dato un assaggio dove non esistono leggi dell’uomo che tengano: in montagna conta solo la tenuta interiore per affrontare gli eventi con virtù.

Stanchi ma determinati, attacchiamo l’ultimo tratto del monte per recuperare tempo e scongiurare nuove sorprese e il buio. Con ancora 400mt di dislivello sopra di noi, abbiamo affrontato una salita di un’ora e mezza immersi nello splendore, attraverso boschi, pareti rocciose e nude creste che ci hanno fatto raggiungere la spettacolare cima, terrazza sull’eterogenea bellezza dell’Abruzzo nella sua pienezza.

La discesa, da cui mai deve essere tolta l’attenzione, è stata però concessa in tranquillità e avvolta sempre dal caratteristico silenzio riflessivo, seppur pervasa da grande speranza.

Monte Cappucciata

Ognuno ha appreso da questa esperienza che bisogna essere sempre preparati e pronti ad affrontare ogni ostacolo ed imprevisto. Preparati individualmente per svolgere la propria funzione; preparati per saper stare in mezzo al bosco o in aperta montagna con lo stretto necessario; preparati mentalmente per razionare gli alimenti e l’acqua e per aiutare gli altri in difficoltà prima che se stessi. Preparati comunitariamente per rispondere ai problemi, agli imprevisti e agli ostacoli con soluzioni rapide e virili. La montagna è sfida, è sacra, un luogo dove potersi guardare dentro, conoscersi e migliorarsi. Una combinazione che schiaccia l’ego e la carne e fa tendere la vita allo spirito.

Uno stato di irrequieta fermezza e severa vigilanza di sé, che frutta nelle cose del mondo a valle, rinnovando l’attitudine e lo stile del militante.