Popoli al bivio

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Sulla Seconda Guerra Mondiale sono stati scritti moltissimi libri, per lo più appartenenti alla storiografia ufficiale e cioè quella dei vincitori. Popoli al bivio racconta dettagliatamente – avvalendosi della consultazione di centinaia di testi riportati nella bibliografia – il conflitto, analizzandolo nazione per nazione. Il libro prende in considerazione anche i movimenti di resistenza antifascista e antinazista che, al di là di ciò che afferma la storia scritta dai «liberatori», commisero crimini fatti poi ricadere sulle forze armate dell’Asse come il massacro di Katyn. La Seconda Guerra Mondiale non fu soltanto un susseguirsi di battaglie volte al dominio del mondo, ma una lotta tra due visioni del mondo contrapposte: da una parte il materialismo capitalista-comunista, dall’altra la ricerca dell’attuazione della giustizia sociale prescindendo dall’assicurazione del solo benessere materiale. Il libro analizza le scelte dei vari popoli all’interno dello scontro bellico di cui tanto si è scritto ma, a riguardo, sono ancora poche le verità dette: i movimenti nazionalpopolari e collaborazionisti, le resistenze antifasciste, le forze armate dei paesi alleati del tripartito, quelle costituite in esilio dai paesi occupati, lo smisurato fenomeno volontaristico straniero nello schieramento dell’Asse, la tragica violenza delle guerre civili, l’impegno di uomini politici e di cultura contro il governo del proprio paese in onta ad un destino di galera o di morte. Le iniziative politiche, culturali e militari nelle fazioni in lotta vengono riportate con il massimo dell’obiettività e riflette le motivazioni più profonde – ideali, etniche, religiose e sociali – che spinsero milioni di uomini a battersi da una o dall’altra parte.

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