Pescara, sabato 26 Novembre 2022, sono le 16:30 e la sala inizia a riempirsi. Vecchi e nuovi amici della Comunità arrivano per ascoltare la conferenza di Matteo Colnago, autore de “L’atleta combattente” e con il quale abbiamo già avuto modo di portare avanti una piccola intervista sul suo bel libro.
Qualcuno inizia a fare delle domande in privato al relatore, altri passano in rassegna il nostro banchetto librario alla ricerca di un testo utile alla loro formazione, altri ancora si fermano a chiedere informazioni sulle prossime attività e battaglie di TNT. È un sabato molto diverso da tutti gli altri: c’è chi ha fatto molti chilometri per essere presente, c’è chi lavora da settimane per la realizzazione di questo evento e per l’occasione è arrivata anche a trovarci una delegazione dei ragazzi di “Riconquista” direttamente da Vicenza.
C’è molto da dire, quindi tutti iniziano a prendere posto e inizia la conferenza con la presentazione del progetto sportivo a cura della Comunità Militante Coscienza e Dovere. Vengono esposte le ultime esperienze sulle cime del nostro Abruzzo e gli allenamenti di grappling e pugilato: gli obiettivi e il motivo di una spinta sportiva che trova senso solo nella dimensione del miglioramento e del confronto con noi stessi, per un’esperienza alternativa e in Comunità, oltre quegli allenamenti convenzionali che ognuno di noi può fare in palestra.
Terminata la presentazione del progetto, la parola passa subito all’ospite della serata, venuto da Monza a Pescara. L’autore dopo essersi presentato ci parla degli arditi, della loro tecnica di combattimento e di anticipazione del nemico, del loro coraggio e della nobiltà ricercata nella lotta corpo a corpo perché la loro vittoria fosse onorevole come quella di ogni vero combattente. Passa poi a esporci la sua esperienza con il paracadutismo vissuta, malgrado le vertigini, proprio per superare i propri limiti.
Il tempo scorre velocemente mentre Matteo in modo incalzante risponde alle domande che gli vengono poste, arrivando a esporre il concetto del “Fare davvero” contrapposto a quello del “fare” in modo astratto, perché lo sport è specchio della verità e dell’azione giusta se vissuto con onestà e abnegazione, senza giustificazioni o scorciatoie. Parole, che ci esortano a vivere ogni istante con coraggio, dallo studio al lavoro passando appunto per la vita sportiva.
Un’altra testimonianza in cui il pubblico si immerge è quella della sua ultima scalata in cui, dopo mesi di duro allenamento, settimane di lavoro e risparmi, giorni di fredde salite per avvicinarsi sempre di più alla vetta, la spedizione si è dovuta bruscamente interrompere a causa della non ignorabile allerta valanga. Proprio in quella saggia rinuncia a continuare – espone il relatore – c’è il coraggio più virile, quello del mettersi in discussione e del non credersi più forti della natura e di Dio, quello di non essere attaccati ai frutti del proprio lavoro.
Durante il suo intervento, Matteo ha parlato della ricerca del silenzio esortandoci alla piccola sfida di spegnere la radio quando siamo in auto per rimanere soli con i nostri pensieri, col silenzio, liberi dal frastuono che la società crea. Si spazia da nomi e fatti, alla descrizione del libro ma il tempo è tiranno e si arriva alla fine dell’evento con l’illusione che siano passati pochi minuti.
Al pubblico insomma non è passato inosservato il calibro di questo contributo editoriale e alla fine ci si lascia con le parole a cura della Comunità Militante Coscienza e Dovere che suggellano l’evento invitando tutti i presenti a continuare, iniziare e alimentare la lotta personale e comune, non cedendo il passo alle lusinghe che la vita pigra e borghese ci offre bensì rimanendo vivi e attivi per fare la differenza come solo i veri combattenti sanno fare.