Al di là di cosa si dica in TV o sui giornali, purtroppo, ci è ben chiaro come in Italia esistano di fatto morti di serie A e morti di serie B. Ma non per questo motivo “sportivo”, di fazioni e ideologie, la Comunità Militante di Coscienza e Dovere si sofferma ogni anno nel commemorare e nel far scoprire sul territorio abruzzese il massacro e l’esodo degli italiani nella Dalmazia e nella Venezia Giulia.
A conferma di questa piaga tutta italiana, proprio in questi giorni, a ridosso del Giorno del Ricordo, noti esponenti della sinistra abruzzese hanno rimarcato il loro odio verso la Verità e la Giustizia, negando la dignità e il rispetto necessari ai Martiri delle foibe – così come ai loro figli, agli esuli, a chi è morto di dolore per la sua terra, a chi è morto di fame, a chi è stato internato in campi di concentramento per la sola colpa di essere italiano -, definendoli addirittura come il “fenomeno di una mistificazione”.
È per noi evidente, quindi, che volantinaggi davanti le scuole, affissioni, richiesta di spazi da dedicare a monumenti e spazi urbani, come anche deposizioni di fiori e commemorazioni, per gli italiani vittime della violenza partigiana italo-jugoslava, siano non solo fondamentali ma anche insufficienti vista la voglia di nascondere, negare e mistificare le stragi, le sevizie e le infamie subite dagli italiani.
Quest’anno oltre ai numerosi volantinaggi di fronte alcuni istituti delle province di Chieti, Pescara e Teramo – poiché non bastano i proclami del Ministro dell’Istruzione per far rivivere negli studenti il ricordo -, abbiamo portato nel passeggio domenicale di Pescara la nostra attenzione sul tema, oltre che ad aver affisso degli striscioni nelle città di Nereto (TE), Roseto degli Abruzzi (TE), Pescara (PE) e Chieti (CH).
Abbiamo voluto, insomma, far fronte alle vane smanie delle amministrazioni dei nostri territori che, puntualmente, si dimostrano sempre più avide nel dignitoso tributo dei nostri compatrioti cancellati dalla storia e dall’odio anti-italiano. Lo abbiamo espresso con la frase: “Dalle foibe un grido: non dimenticateci”.
Una commemorazione ha infine “concluso” le nostre attività nel pomeriggio del 10 Febbraio, presso il largo intitolato ai Martiri delle foibe a Chieti, insieme all’Associazione Culturale Identità è/e Comunità. È necessario scrivere che le attività in ricordo sono concluse solo tra virgolette, in quanto nostro motto da sempre è “10 Febbraio è tutto l’anno”.
Di fronte alle negligenze, alle reticenze e agli ostacoli che la nostra terra ci mette di fronte, durante le settimane e i mesi che verranno, continueremo senza sosta a costruire per testimoniare e far vincere la Verità e la Giustizia, anche nel nome dei martiri e degli esuli giuliano-dalmati. Perché la consapevolezza di questa data permei nella coscienza collettiva e superi la forma sterilmente istituzionale che tutt’oggi la caratterizza.