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LA RIBELLIONE DEI PAGLIACCI

Fra le tante pagliacciate che si leggono e sentono in questi giorni, spicca sempre più spesso una notizia. Spicca perché oltre ad essere una pagliacciata, è una strumentalizzazione, tra l’altro mal riuscita, ad opera di politicanti ben stipendiati e “poltronati” che vorrebbero rifarsi (l’ennesima) verginità, sulla pelle e le speranze degli italiani.

Stiamo vedendo come politici di vario genere stiano “ammainando” la bandiera dell’Unione Europea da alcune sedi istituzionali. Premettiamo che non siamo contrari alla cessazione di questa UE ed alla fine delle sue torture, ma di fatto il gesto di ammainare la sua bandiera non è stato quello di combattere e rifiutare nettamente un’idea di Europa senza Dio, senza retaggi e valori da seguire, basata solo sulla turbo-finanza e sul mero e materialistico scambio di merci e di persecuzioni bancarie; ma, bensì, è stato quello di “ritirare temporaneamente” un semplice vessillo, perché mossi da evidenti e bassi fini di accattonaggio elettorale, per fare un po’ più il gioco del bastone e della carota, senza però tradire e combattere veramente quella bandiera simbolo di una falsa unione, alimentata da questi stessi partiti e politici, oggi finti dissidenti, che però sono ben seduti e stipendiati in europarlamento. Ma al contempo, con un semplice gesto ben pubblicizzato, si mettono al sicuro nuovi bacini di voti per il futuro, sperando di far dimenticare gli appoggi alle votazioni per tutti gli infami trattati che si sono susseguiti in europarlamento, come ad esempio quelli di Lisbona e Dublino. Senza contare che, da un lato ci si finge ribelli e capi popolo, dall’altro, si spinge per avere Mario Draghi Premier, rimanendo fermi alle belle parole da dentro le stanze dei bottoni, con migliaia di euro mensili come stipendio, anche se si ciarla di solidarietà e cambiamento.

Come si dice, in guerra ogni buco è trincea e, la nostra rimarrà quella della verità contro ogni genere di menzogna e giogo politico!
La verità è che la (vera) ribellione non è quella che auspica il cambiamento di questo sistema, ma la sua netta distruzione.
Citando “Orientamenti” (Julius Evola): “Nulla ha imparato dalle lezioni del recente passato chi si illude, oggi, circa le possibilità di una lotta puramente politica e circa il potere dell’una o dell’altra formula o sistema, cui non faccia da precisa controparte una nuova qualità umana”.
Ed aggiungiamo, quindi, che non possiamo più esimerci da questa guerra contro la falsificazione della verità, specialmente in ambienti sedicenti ribelli che abusano e approfittano di concetti e valori da noi difesi e resi guide, per dei marci giochi di potere ed illusione.
Questa è la nostra lotta, questo il nostro dovere.