Lo scorso 24 aprile, fra il grigiore dei palazzi, il chiasso e l’indifferenza della città, è iniziato il contropiede della gioventù abruzzese. Lo scorso lunedì, a Pescara, un manipolo di ragazzi ha dimostrato che perde solo chi non gioca, che soccombe solo chi non lotta, che cade solo chi non sa rialzarsi.
TNT: gioventù in contropiede
Con il solito stile che contraddistingue TNT, abbiamo mantenuto la promessa di riportare fra i nostri coetanei ancora una volta lo sport e i valori sostanziali che esprimono le varie discipline. Oltre alle escursioni alla riscoperta dell’Abruzzo, agli allenamenti e ai momenti di riflessioni sugli sport del coraggio, abbiamo voluto muovere ancora una volta la goliardia, l’ardimento, e la sana competizione che ruotano attorno ad un pallone.
Prima di scendere in campo però – continuando la metafora – bisogna allenarsi. È infatti nella consapevolezza della propria missione militante che le energie e i sacrifici non saranno vanificati per una mera smania di originalità. La presenza nelle piazze e nelle strade, l’attenzione alle necessità e agli slanci dei nostri coetanei, infatti, rappresentano delle frequenze da captare e tradurre in azioni luminose e illuminanti.
Non un semplice torneo di calcetto
Numerosi sono stati i ragazzi che hanno risposto all’appello e che oltre le differenze anagrafiche, fin dal calcio d’inizio, hanno dimostrato di essere in sintonia con lo spirito dell’evento. Infatti, messa da parte la competizione spesso tossica e che distorce la vera bellezza dello sport, le squadre si sono fatte valere con la serenità di chi gioca, di chi scende in campo, di chi si mette in discussione non per apparire bensì per migliorare.
Tre ore intense, terminate con un terzo tempo per conoscersi, ristorarsi e leccarsi le ferite delle fragorose sconfitte!
Tanti nuovi ragazzi hanno così potuto conoscere la rivoluzione di TNT che è vera libertà: libertà che ci appartiene ma che la nostra era vuole soffocare, sopprimendo slanci, sogni e talenti di una gioventù debole e fragile.
Palla al centro allora, la nostra partita contro il sistema non è finita!