Ottobre 2021 è vicino e per molti comuni si ripropone il teatrino delle elezioni amministrative.
È radicata in ogni città la frattura tra chi applica una disillusione da ogni adulazione elettorale (non per saggezza ma per rancore e nichilismo) e chi si fa ancora inebriare dal canto di queste fameliche sirene, pronte a promettere di tutto pur di conquistare l’agognato gettone di presenza e i comodi permessi dal lavoro.
Dopo 2 anni di pandemia, l’indifferenza alla politica locale è comunque ai massimi storici, quantomeno qui in Abruzzo: come dissentire da questo sentore popolare? Sarebbe come se il grido delle oche riuscisse a fermare il sole che tramonta!!
La politica è diventata il rifugio di tutti quegli inetti che non riuscirebbero a sopravvivere senza dei riflettori puntati, senza un (misero) senso di potere o senza qualche “impiccio”… e i risultati parlano chiaro.

Fuori dalla narrazione dei solitissimi cliché delle amministrative locali – a noi noti fin dalla nascita, putridi come cadaveri esposti al sole -, è alle cittadine di Roseto degli Abruzzi (TE) e Lanciano (CH) che vogliamo rivolgere lo sguardo.
Sin dalla nascita della Comunità Militante ‘Coscienza e Dovere’ una era stata la pietra d’angolo: la spaventosa consapevolezza dello stato di abbandono della gioventù abruzzese, esposta o all’indifferenza totale o alla macabra pratica dell’“usa e getta” della politica dove i ragazzi sono utili solo sotto periodo elettorale perché buoni ad attaccare manifesti e dare volantini per le strade. Su questo, ci teniamo a precisare che l’indifferenza totale non può essere positiva in alcun modo, poiché indifferenti bisognerebbe essere verso tutte quelle proposte che questo mondo malato ci fa e non ciechi di fronte al terremoto che scuote e distrugge le vite di tutti noi.
Di fatto, la gioventù fa propri gli slanci emotivi della società in cui inizia a mettere timidamente piede.
Quando non germoglia il seme dell’indifferenza per questo mondo al tramonto, si viene sistematicamente “captati” dai politicanti. E dalla birra al pub, dal coro in parrocchia o dalle aule di scuola il passo è breve per essere agganciati da squali della politica, che hanno in vista solo il bottino elettorale, pronti a spremere fino all’ultima goccia le energie e quelle fresche capacità giovanili per volantinaggi, affissioni, proselitismo in famiglia, gestione di pagine social alla moda, accattivanti video, comparsate su palchi, sondaggi, statistiche, crowdfunding… Come si suol dire, “chi più ne ha… più ne metta!”
È così che a Roseto e Lanciano nei recenti mesi abbiamo osservato un fenomeno vecchio – perchè ogni cinque anni si ripete – ma sempre nuovo per via di chi vi partecipa. Una “meglio gioventù” tirata a lucido e preparata a dovere nei discorsi e nelle proposte da fare, che brucia lentamente come un cero, per conto di qualche più meschino gioco politico, tra schermi e palchi elettorali. Già proiettata anch’essa ad entrare in politica, a nascondere i propri vizi e ad inventare le proprie virtù. Notoriamente, è in campagna elettorale che riscopriamo di essere accerchiati da santi ed eroi! E ciò che rimane fuori da queste liste e palchi è la restante massa composta da tutti quei ragazzi che si rendono indifferenti alla oscena situazione politica in atto e che, celandosi dietro la retorica del «sono tutti ladri», vivono una vita piatta, già consegnata nelle mani proprio di quei “ladri” che governeranno la politica locale e nazionale per chissà quanti anni.

A prescindere da chi abbiamo tenuto in considerazione e da ogni sfumatura ideologica e partitica, ciò che ci preme ancora una volta far notare è la pericolosa liquidità e destrezza del nemico. Ancora una volta, i “figli del mondo moderno”, si fanno riconoscere, per quel che sono, ad un occhio fine.
Laddove la nostra Comunità lotta – nelle strade, nelle scuole e in ogni possibile spazio esistente – per riaffermare con costanza e sacrificio un’azione indirizzata da Giustizia e Verità per risvegliare la gioventù abruzzese, il nemico subdolo del politicismo prosciuga tutte le persone che trova davanti. In questo caso, esposti a questo pericolo sono quei giovani, laddove ci siano, adulati – e potremmo anche dire indottrinati – a passare una vita a conservarsi in uffici e consigli comunali: un mostro, questo, ben radicato in Italia. Ma la gioventù non ha bisogno di essere depradata delle sue energie per essere (mal)educata alla luce dei cattivi insegnamenti che una politica e degli esseri senza più valori vorrebbero innestare!
La gioventù non ha bisogno di campagne elettorali o di promesse di guadagni facili; essa ha bisogno di essere COLTIVATA alla luce di tutti quegli antichi – ma non obsoleti – valori i quali potranno crescere degli UOMINI e delle DONNE vere che non avranno bisogno di un palcoscenico o di una comparsa in TV per sentirsi realizzati.