Quante volte professori, parenti, programmi TV, politici, ci dicono (stressandoci) di pensare al nostro futuro anche se poi sono i primi a compromettere il nostro percorso di crescita? Quante volte ci dicono di studiare “perché è importante” ma poi la scuola riceve solo tagli ai fondi, i professori insegnano in base ai loro umori esigendo da noi solo nozioni e poca rottura di coglioni, cambiando il quadro dei nostri voti, unica cosa che in casa vedranno, con tanto di comparazione con le valutazioni degli altri compagni di classe?

Ma saremmo ciechi se considerassimo solo la scuola e l’adolescenza come unico e determinante problema che ha rovinato e rovina le nostre vite. Di incoerenze, ingiustizie e menzogne sarà piena la nostra esistenza, quasi ormai da esser diventata una “regola” di normalità: ma nessuno mai prima di oggi vi ha detto di assaltare il futuro?!
Senza rassegnazioni, moralismi o frasi fatte, noi di fronte ad un mondo arrendevole, che si è dato già per spacciato per i suoi stessi errori, gridiamo che il futuro è ora! Futuro sono le intenzioni, i pensieri, le scelte e le azioni che facciamo in questo istante: non è vero che siamo spacciati.
Spacciato è chi ha deciso di credere alle menzogne che ci rifilano TV, politici ed esperti vari; chi ha deciso di arrendersi alle imposizioni dei governi; chi crede che le cose non si possono cambiare, che lo Spirito non esiste e che il massimo della vita sta nell’avere soldi.
Noi però sappiamo bene che il futuro è di chi se lo va a conquistare, con le unghie e con i denti, studiando, soffrendo, imparando, facendo esperienze, difendendo la Verità e la Giustizia, due cose che non potremo abbandonare se vogliamo averlo un futuro.

Ci bombardano di notizie preoccupanti, ci raccontano storie struggenti di gente che soffre per questo o quel problema, ci aumentano i prezzi sulle materie prime e sulle bollette perché ci dicono che c’è l’ennesima crisi dovuta a qualcosa, ma poi come si comportano società e politica? Se ne fregano. Tirano avanti ignorando il fatto che i problemi aumentano anziché diminuire.
E quindi che fare? Se il mondo non ci vede, non esistiamo? Se qualcuno non coccola i nostri problemi, non ha senso sopportare le fatiche della vita?
Bisogna assaltare il nostro futuro, perché se stiamo davvero aspettando che “gli altri” si curino di noi, aspetteremo invano in eterno. La strada da seguire è quella della conquista delle nostre vite, non del loro abbandono. Se davanti a professori incompetenti non manifestiamo, se davanti ad esempi negativi in famiglia come nel mondo non ci opponiamo, se davanti una dittatura politica non alziamo la nostra voce, come pensiamo di ottenere il futuro che vogliamo?